Breve storia della nostra associazione

'Associazione Italiana Persone Down, voluta da genitori e tutori di persone affette da Sindrome di Down nasce nel 1979 a Roma come "Associazione Bambini Down", ottenendo il riconoscimento della Personalità Giuridica nel 1983, per poi assumere l'attuale denominazione nel 1985.
Oggi conta 26 sezioni sparse su tutto il territorio nazionale e ha la sua sede centrale in Roma, al Viale delle Milizie 106.
La Sezione di Caserta, nata nel maggio 1989 ad opera di uno sparuto gruppo di genitori di bambini Down, nell'ottobre dello stesso anno assume la sua forma legale.
Nel corso dei primi tristi e difficili mesi di vita, anche senza un'adeguata sede operativa, non mancano la buona volontà e l'amore per guardare avanti con speranza ed ottimismo, fino a creare quello che poi può definirsi un vero miracolo.
Lavorando già nel retrobottega di uno dei soci, con passione estrema si pongono le prime pietre di quella che oggi è una grande realtà nel mondo dell'handicap soprattutto per il suo valore di presa di coscienza della realtà Down in Campania.
Ancora piccola e povera , la Sezione di Caserta nel 1991 organizza il primo convegno sulla persona Down, al quale partecipano medici specialisti di caratura internazionale, operatori socio-sanitari, scolastici e appartenenti alle ASL della Campania, e le Autorità Cittadine tutte, determinando la giusta risonanza e il successo tanto desiderato.
Nel 1990 il Comune di Caserta concede all'Associazione l'uso gratuito in comodato degli ampi locali di Via Ferrarecce 159 (Caserta) subito adibiti quale sede sociale e operativa dell'A.I.P.D. di Caserta.
Da quel giorno inizia la vera vita associativa della sezione.
Opportunamente attrezzata ed adeguata con indicibili sacrifici economici, oggi la sezione di Caserta è una autentica fucina di attività occupazionali .
Per statuto, la competenza della sezione è provinciale oltre che territoriale.
La Sezione di Caserta gode di una sua autonomia, sebbene il suo operato deve essere in linea con quello della sede centrale.
Oggi conta oltre 70 soci, pochi in relazione alla presenza di persone Down sul territorio.
Purtroppo ancora oggi, a distanza di undici anni circa di vita della sezione, il concetto di associazionismo, nel nostro territorio, è poco conosciuto nelle famiglie ove gravitano persone Down e non solo.
Ciò è dovuto, forse, alla poca fiducia nell'Associazione e alla scarsa conoscenza dell'handicap.
Molto tempo è stato perso e questa perdita ha lasciato un segno indelebile.
Basti pensare che fino a pochi anni addietro la casa dove abitava un "mongoloide"( questo è stato per secoli l'aberrante termine con il quale si identificava la persona Down ) veniva additata come l'abitazione "colpita dalla peste!".
Per fortuna da qualche anno le cose sono cambiate soprattutto grazie alla maggiore socializzazione del soggetto Down, alla maggiore informazione, alla maggiore educazione culturale sull'handicap e alla più avanzata ricerca scientifica.
Già nel lontano 1953 Giovanni Bollea, padre della neuropsichiatria infantile in Italia, volle nell'Istituto Universitario di cui era direttore, a Roma, un Centro di Riabilitazione interdisciplinare, condotto da specialisti provenienti da scuole Americane all'avanguardia, integrato da una equipe composta da medici di varie specializzazione e assistenti sociali.
In quel reparto si apprezzava un'atmosfera di entusiasmo, di studio e collaborazione, che Bollea sapeva così bene gestire e che quell'ambiente ricco di giochi e di attività per i bambini favoriva.
Da allora la ricerca scientifica è andata avanti, oggi ancora lontana, purtroppo, dalla risoluzione del problema .
L'Associazione continua, intanto, con estrema tenacia ed amore, la sua opera di assistenza ed informazione.
Per l'Associazione sono passati venti anni dalla sua nascita, vent'anni di integrazione della Persona Down nella scuola, nella vita e nella società, venti anni di cambiamenti e di continua crescita, venti anni di grandi risultati.